R4C 2.0: tra Bellezza e incursioni generative

pubblicato sulla Newsletter n.2 di gennaio 2021 dell’Ufficio Nazionale per la pastorale al Tempo Libero, Turismo e Sport

La seconda pedalata a tappe tra Bellezza e “incursioni generative” guidate dalla Laudato Sì

La convivialità delle differenze, preziosissima eredità che il caro don Tonino Bello ha lasciato a tutti noi, ci ha spinti a compiere un pellegrinaggio in bicicletta “sulla via della Pace”, da Bari fino alla “fine delle terre”, passando per Matera, Policoro, Taranto, Brindisi, Lecce, Cutrofiano e Alessano.

Siamo Francesco, Gianluca e Massimiliano, tre amici fraterni, da sempre aggrappati alle utopie del Vangelo, che hanno deciso di portare “Ride 4 Creation”, un laboratorio itinerante di pratiche per la conversione delle comunità, in giro per la terra natale di don Tonino, trasformando un itinerario di Vita, lo stesso tracciato da lui, in un pellegrinaggio fra la sua gente, eredità vivente della sua esistenza profetica, per affondare testa, cuore e mani nel suo ricordo, più che mai vivo.

Ispirati dal Vangelo, dall’esperienza di vita di san Francesco e da quel suo “Laudato Si’”, che a distanza di otto secoli il Papa ha trasformato in un monito all’azione, ci siamo ritrovati a pedalare per la custodia del Creato e per la Pace, stufi delle tante, troppe parole che spesso restano tali, senza incarnarsi nelle persone e nei territori, senza scendere “sui crinali scoscesi della prassi”.

Orientati al Bene Comune, catturati dal paradigma dell’ecologia integrale e mossi dalla volontà di ripristinare l’inviolabilità della persona intesa come uno degli abitanti della Casa Comune, della quale è giardiniere e non dominatore, nonché fortemente legati al valore della comunità, abbiamo deciso d’impegnarci per essere megafoni della Laudato Si’, spostandoci su due ruote per tessere relazioni, raccogliere testimonianze, dar voce alle criticità socio-ambientali emergenti, co-progettare azioni immediate per la tutela e valorizzazione del Creato e percorsi a lungo termine di “conversione ecologica”. Questo modello, che ci proponiamo di realizzare pedalando pezzettini d’Italia, lo abbiamo chiamato “incursioni generative”, perché vogliamo che siano l’innesco di processi partecipativi, coinvolgenti e lungimiranti a beneficio dei territori e di chi li abita.

Durante questa seconda pedalata a tappe, preceduta da una similare organizzata nel novembre 2019, da Sulmona (AQ) ad Assisi (PG), abbiamo avuto la fortuna di lasciarci stupire dalla Bellezza, immergendoci in paesaggi meravigliosi e incontrando persone uniche, umane, accoglienti. Abbiamo, però, dovuto fare i conti, oltre che con la naturale fatica, con lo scempio perpetrato dall’uomo ai danni del Creato, come i rifiuti, tanti e vari, lasciati ai bordi delle strade a imbruttire panorami già tristi, cioè quelli della Natura che, maltrattata, si ribella a sé stessa, trasformando la meraviglia di ettari di ulivi, che tanta vita hanno donato nei secoli, in veri e propri cimiteri di tronchi cavi mangiati dalla Xylella, microorganismo che, pur essendo biologicamente diverso, ci ha ricordato la presenza del suo lontano parente, il Coronavirus, che oggi tanto fa male all’uomo.

Solo la generosità, la gioia e l’amicizia dimostrata da quanti – davvero tanti! – ci hanno accolto durante il pellegrinaggio, con un calore superiore perfino a quello dello Scirocco a noi contrario per gran parte del percorso, ha potuto lenire le ferite inflitte all’animo dal grido del Creato, più che mai forte alla vista di tanta vita morente. E solo la costanza della Provvidenza, che non ci ha abbandonato mai, accompagnandoci chilometro dopo chilometro, ci ha permesso di giungere fino alla nostra meta ultima, prima della quale abbiamo fatto esperienza di tanti “elementi WOW”, come li chiamerebbe il nostro amico don Gionatan: parole, belle e piene di vita, di quanti, impegnandosi, cercano di praticare la “restanza”, dando vita e tenendo in vita antichi mestieri; il racconto dei luoghi, fatto da chi li abita e li ama, carichi sì di difficoltà quotidiane, ma anche di speranza; tradizioni antiche, incise in facciate di pietra ancor più antiche, che sanno di culture nobili, immerse nei secoli e nel Mediterraneo.

La bellezza di questo viaggio, emozionante, ci ha permesso di riscoprire e riportare l’attenzione sulla prossimità all’altro, fratello al quale approcciarsi in sinergia autentica, in un unico battito di cuore, per affrontare, insieme, le difficoltà e le gioie dell’esistenza. Le relazioni nelle quali ci siamo immersi, ci hanno arricchiti, offrendoci spunti importanti per i nostri percorsi di vita e professionali, nonché per Ride 4 Creation, trasformandolo in un laboratorio più esperienziale, poggiato su basi concrete, trampolini per il futuro. Siamo certi che, con l’aiuto di tutti, nell’ottica del “fare insieme”, porteremo le biciclette anche altrove. E certamente torneremo nella terra di don Tonino, a pregare, piangere, sostare nel silenzio, sulla sua tomba, che niente ha di morte, ma parecchio sa di vita.

A quanti ci hanno accolti, sostenuti e guidati e a quelli che ci hanno offerto la gratuità del loro sorriso, non possiamo che dire grazie, di cuore. A loro, e a tutti quanti voi, lanciamo un appello di unità: ci piacerebbe che Ride 4 Creation diventasse un laboratorio aperto a tanti altri CicloAnimatori di Comunità, pronti a montare in sella, a faticare e gioire, a sporcarsi le mani per il Creato. Per questo, e per sostenere tutte le altre attività che ci piacerebbe realizzare, fra le quali un documentario di questa esperienza “sulla via della Pace”, abbiamo lanciato un crowdfunding, auspichiamo di aprire un e-commerce sostenibile, con le nostre magliette e tanti altri gadget. Inoltre, abbiamo lanciato una mappatura digitale dell’Italia, per comprendere lo stato dell’arte in tema di comunità ecologiche, chiedendo a quanti – associazioni, enti, parrocchie, ecc. – fruiscono di spazi comuni di raccontarci l’esistente, base sulla quale progetteremo interventi condivisi per il Bene Comune.

Francesco Maria Di Pietro, Gianluca Capanna, Massimiliano Muzio  CicloAnimatori di Comunità